L'Uomo

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lunedì 15 agosto 2016

STELLE DI VETRO



Il poeta è stanco,
i suoi pensieri sono vagabondi senza meta
in cerca di anime sincere.
Il poeta è stanco,
riposa sui frammenti di stelle,
cadute invano
perché la gente non sa più sognare.
Il poeta è stanco
riposa tra le pieghe del mare
che si è stancato di portare a riva le conchiglie,
la gente non ha più tempo per una emozione.
Tutti parlano,
imbellettano pensieri di vera ipocrisia,
tutti come fumo di sigaro
che vola leggero ma lascia un fastidioso olezzo.
Lascio scivolare questi giorni in cui tutto si ferma,
preparo i giorni di settembre,
si chiude un sipario,
si chiude un capitolo,
si prepara una nuova scena,
nuove pagine per un cuore che ora giace malato.
Il poeta è stanco,
pochi fiori sinceri che dondolano con il respiro delle sue emozioni,
il resto solo un infinito deserto, l’acqua un miraggio.
Il poeta è stanco,
una mezza luna per cuscino,
un amore che adorna i sogni
vestendo il presente di emozioni sempre nuove.
Il poeta sa che la sconfitta,
la delusione non è mai vana,
è sempre un inizio.
Il poeta abbassa il panama a nascondere l’anima
a proteggere l’anima.
Sorseggia piano rum pesca,
lascia sulle tue labbra  un bacio che è per l’eternità.
Sorseggia piano rum e pesca
tutto si fa leggero,
per il mondo sei brezza di un temporale
si toglie di dosso le tue parole in fretta
fanno pensare, fanno male
si le poesie fanno male
perché ti ricordano che la vita

è oltre l’apparenza dei nostri giorni.

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