L'Uomo

domenica 4 dicembre 2011

LA SERA PERUGINA

...E' senz'altro la mia poesia più intima ho pensato e ripensato se renderla pubblica a me emoziona particolarmente perchè c'ho messo dentro tutto quello che avevo dentro e dopo ho provato un gran senso di serenità.Si cresce nel dolore anche se le ferite rimangono....

Scende lieve
la notte perugina
accompagnata in un giro da danza
da una nebbia leggera,
non ha il sapore buono della cioccolata
ma l’amaro sapore di una verità.
Avrei voluto
sentire il gusto buono delle tue labbra
ascoltarti ridere
in un bungalow abbandonato nella campagna.
Notte inquieta,
mi ritrovo al mattino
intrecciato come edera sui fusti d’albero
tra le lenzuola,  
l’alba soffia via la nebbia
annuncia il giorno
un giorno importante,
quello dell’addio.
E’ amaro farlo
ma una necessità per la mia vita,
ora che so
d’esser importante per te
ma non con un brivido,
solo con le parole
solo con le emozioni sussurrate,
parole di cui quasi
hai dimenticato il suono,
e cerchi sulle mie labbra
mentre rincasi verso casa
e il grigio t’abbraccia impietoso.
E’ uno strappo,
un dolore che piega la gambe,
potrei restare
ai piedi di quest’albero
a piangere
a imprecare contro il destino beffardo
che si è portato via un sogno,
faccio prima
a rovistare nel cuore
cercare nuove matite
per inventarmi nuovi colori,
anche tra i sassi che nessuno vede
può nascere un fiore,
anche da un dolore grande
può nascere l’arcobaleno.
Ti sto salutando
forse neanche te ne accorgi,
sono già lontano.
Hai accarezzato la mia vita
rendendomi un po’ più saggio.
Saluto la sera perugina
un fiume accompagna il mio cammino
fa male,  ma passerà
giusto il tempo di un battito d’ala
del fremito di una rosa.
Finalmente a casa,
guardo fuori
vedo una stella cadere,
asciugo il dolore dal viso
scrivo una poesia
domani è già un altro giorno.

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