L'Uomo

mercoledì 21 dicembre 2011

NATALE IN LA MINORE

E’ un Natale in la minore,
con la musica che scende lieve
come la neve
con la gioia e lo spavento
di chi non vive
una quotidianità d’inverno
fatta di strade bianche
e di silenzi da brividi.
Non accendo le luce più belle,
Natale
è ricordo di un ultimo saluto
di un ultimo sorriso
di chi smette di combattere
e si arrende al destino
abbracciando il cielo troppo presto.
Natale
e’ ricordo di mille sorrisi negati
tanti regali
poche carezze
poche parole
troppi obblighi.
Natale
è un fratello
che non vuole guardarti negli occhi
di un padre
che neanche ha sfiorato la tua vita
ma ti ha lasciato una cicatrice nel cuore.
Natale
è anche il tuo silenzio
di un sogno troppo grande
di una metà trovata e perduta
perché la vita a volte
non fa sconti alla felicità
e si resta come rosa sfregiata dall’inverno
con la nostalgia di un sorriso
che faceva grande la vita
e ora fa solo rumore
dentro il disordine del cuore.
Natale 
è anche colore
delle emozioni più belle
che lascio lungo il cammino della vita,
come frammenti di stelle
come un cammino verso l’arcobaleno del cuore.
Natale
e’ anche la gioia del dare senza ricevere
senza maschere
senza ipocrisie,
con la carezza di anime belle
che sfiorano la mia vita
rendendola unica.
In fondo,
Natale
è il venticinquesimo giorno di dicembre
alle soglie di un nuovo anno,
come ogni giorno
che nasce
è sempre un ricominciare
senza stancarsi,
è un annodare le vele,
lucidarle
chiudere gli strappi con fatica,
è aggrapparsi all’albero maestro
nei giorni di tempesta
aspettando che la burrasca
smetta di urlare la sua rabbia,
e’ restare
in panciolle a godersi
il sole di certi giorni
quando tutto sembra quieto
anche la tua inquietudine.
Tu forse non lo sai
ma questa si chiama vita.

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