L'Uomo

domenica 1 luglio 2012

L'ULTIMO TRAMONTO DI GIUGNO


Nascondi  i tuoi petali
sotto le fronde del grande albero della vita,
la tua casa non è lo spazio infinito
sospeso tra il cielo e il mare,
ma un piccolo lembo d’erba
sospeso tra la luce e l’ombra.
Non darti pena per chiamarmi
nei pomeriggi noiosi d’estate,
come la carezza che regali ad un randagio
incontrato per caso.
I miei occhi fan paura,
io che ho il coraggio di parlare all’aurora
con l’anima che trova sempre
un vestito nuovo per il giorno che viene
ed è un giorno di festa anche senza di te.
Gioia infinita,
ritrovare la mano
che accarezzata una penna libera il cuore
su tovaglioli di carta dei ristoranti.
Perderti non è il dolore che chiude il cammino
è una stella che scende lenta in mare.
Avrei voluto accarezzarti le ali
ma ti lascio andare dopo averti sfiorato,
sono ugualmente felice,
come un piccolo baco 
apro le ali alla vita

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