L'Uomo

domenica 16 marzo 2014

DELIRIO DI INVERNO

COSI LONTANO

Non comprendo
il silenzio assordante dei mandorli in fiore,
le gemme fuggenti sfiorano
per poi ondeggiare di nuovo lontano.
Non comprendo
il silenzio della pioggia,
quel ticchettio sull'anima quasi a volermi punire
per il mio vivere audace cuore al vento.
Cominciano a essere tante
le cose che non comprendo,
non resta che coprire il capo con il mio panama
cominciare a camminare veloce,
sta iniziando a piovere di nuovo,
le fronde degli alberi sono rade per coprirmi.
Accelero il passo mentre danzo leggero
tra i respiri delle emozioni mute,
mentre raccolgo frammenti di stelle cadenti
che si specchiano nelle cicatrici di pioggia dei marciapiedi della notte.
Sorrido malizioso,
vorrei il tuo abbraccio in questa sera perduta,
un abbraccio e una carezza d'eterno sospinta dalle tue labbra.
Mi fa compagnia un cane vagabondo
tanti pensieri che fanno il girotondo tra l'anima e il cuore,
il resto è solo malinconia di una sera di marzo.
Poi d’improvviso dalla tasca sgualcita un suono,
semplicemente tu,
quel tuo respirare “avevo voglia di sentirti”
una carezza nell'anima,
ho chiuso gli occhi per un momento,
ho aspettato le tue labbra
ma già era silenzio.
Mi sono fermato
ho parlato al cielo di cose che non posso raccontare.
Finalmente un cancello,
una carezza al vagabondo,
il silenzio di una camera d’albergo.
Il mondo è ora così lontano.
In fondo la vita è bella
anche se fa male. *Cit 

*Cit Verso rielaborato di una canzone di De Gregori 




VOLO ASIMMETRICO DI UNA FARFALLA

A volte la notte
non comprendo il bisbigliare salmastro dell'anima
che si specchia nel mare accarezzandosi le cicatrici.
Chiuso nei miei pensieri,
non colgo la sfumatura della vita che si fa giorno,
a volte non colgo il senso di parole non dette,
di silenzi improvvisi.
Come foglia d'autunno
scivolo senza paracadute tra l'indifferenza.
Ho lasciato una rosa sul tavolo
che si apre alla luce della finestra
che si apre alla vita 
per darti il buongiorno.
Sai a malapena chi sono,
il mio e' un gesto di cuore
anche se i petali restano muti.
Quando aprirai gli occhi,
io sarò lontano,
ti lascerai accarezzare
dal profumo egoista
senza pensare a quale mano
possa averli lasciati,
magari no,
penserai a tanti
ma di certo non a me.
Ho un pensiero che mi accarezza il cuore
non lo lascio andare
sarebbe come rigare l’anima
con un ricordo.
Volo asimmetrico di una farfalla
questo mio vivere claudicante.  

Grazie ad Antonella Massa per la foto suggerita 


L'ULTIMO VERSO 

Questa notte non dormo,
provo con un bolero da danzare sotto la luna,
ma nulla mentre vibra una foglia nella mimosa che viene.
Attendo il giorno
perso nei morsi delle stelle,
per affrontare meglio i miei demoni;
questa notte non dormo,
attendo il giorno per consumare veloce
il dolore latente che affligge la mia carne tremula.
E' arrivato, ora voglio solo riposare,
inquieto resto tra i fili d'erba in religioso silenzio,
a osservare il volo di un aquilone,
con il mio panama sull'anima a farla riposare.
Puoi chiamarmi, cercarmi non mi troverai,
anche se sul mio sentiero ho lasciato frammenti di me.
Tornerò non so quando a svelare gli occhi,
non si esce di scena mai per caso ma come una necessità.
Finalmente è giorno voglio solo riposare,
ci saranno altri giorni da vivere.


Immagine tratta da :joanh14.wordpress.com



UNA NINNA NANNA AL CUORE

Tu non sai
cos’è la leggerezza della sera,
mentre l’anima vive la sua notte.
Quell’incanto di colori,
della luce che lieve sfuma sul mare,
mentre la vita spegne piano il cielo
accendendo le stelle.
Provo a chiudere gli occhi
le nuvole corrono veloci
forse pioverà.
Stanco di testa
Stanco di fisico
Stanco di cuore
Stanco di vita,
passerà anche questo momento
che mi consuma dentro.
L’attesa di un giorno nuovo
si consuma come le candele in chiesa,
accese e dimenticate,
che consumano avide la speranza che si fa preghiera.
Si vivono male certi momenti
quando pensi di contare su di un abbraccio
ma sulla pelle senti solo il vento freddo che soffia da nord,
basterebbe un sorriso sincero
un abbraccio un momento di silenzio
tra due occhi che parlano con il cuore,
l’uomo nero della fanciullezza
scomparirebbe inghiottito dalla sua ombra.
Un uomo in tv,
immagini in bianco e nero
canta vedrai vedrai che cambierà
non so quando non so dove cambierà,
ma si forse cambierà all’improvviso.
Per ora chiudo gli occhi
canto una ninna nanna al cuore




TRA L'INFERNO E IL RITORNO

Discesa all'inferno e ritorno
questo mio vagabondare lungo il vialone della vita,
a volte neanche il sorriso di un fiore rasserena.
Noi che la vita ci inginocchia;
Noi che spesso inseguiamo una carezza spesso vana;
Noi che il destino sporca i colori della nostra anima;
Noi che basta una parola nel vento per liberare il cuore.
E’ si, mia dolce amica,
ho bisogno del tuo respiro
per asciugare la pelle bagnata di una malinconia infinita.
A volte mi chiedo quando arrivo al mare?
quando arriva lo sguardo a perdersi tra il cielo e l'infinito.
Odore di armenti
che disgusta
come certi momenti.
Da troppo tempo sto aspettando che cambi.
Puoi arrivare almeno tu già qualcosa cambierebbe,
mi sentirei meno solo.
Alla fine siamo sempre qua,
di passaggio,
ma siamo sempre qua 
sospesi tra l’inferno e il ritorno. 


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