L'Uomo

sabato 8 novembre 2014

LA BALLATA DEL POETA

A volte è così difficile dormire,
le ninne nanne per me
sono state solo l’invidia
ascoltando gli altri bambini.
Spengo la pioggia
oscurando i vetri della malinconia,
vorrei anche spegnere la festa del mattino.
Appoggiato a un fianco,
lascio andare il respiro.
Provo ad ascoltare
echi di qualcosa che non c’è,
cerco con il naso fragranze perdute, 
poi mi fermo a osservare il tuo accarezzare la notte
mentre le ore rallentano la corsa,
a volte il tempo non è affare per i poeti.
Provo allora a prendere un telo bianco liso dal tempo,
adagio lieve sull'anima, come un sipario a coprire.
Lamento dei fari nelle notti nebbiose,  
è fredda questa carezza,
quasi l’anima fosse rattrappita, stanca di correre.
Questa notte la farò riposare
attento che la pioggia non disturbi dispettosa
danzando un bolero sui vetri di una notte qualsiasi.
E' il momento per riposare e andare oltre.
Già giorno
è ora di andare,
mi prendo la carezza del mare
per farmi scudo al male del mondo,
porto te nel cuore
luce forte in questi momenti di tenebra.

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