L'Uomo

domenica 11 gennaio 2015

IL GIORNO LIEVE

A  volte non so volare,
ma se prendi le mie mani ce la posso fare,
saremo un delfino che accarezza fiero un tramonto,
saremo la conchiglia che il mare abbandona sulla battigia
perché possa raccontare l’infinito.
A volte non so volare,
ma non serve saper volare,
mi basta la tua pelle
per vestirmi a festa e non sentire più la stanchezza del vivere.
Nella mia vita che si fa mongolfiera
che dolce accarezza le nuvole sognando,
ho liberato la zavorra del passato.
Seguo il vento sospinto da tuo respiro,
e se mi stanco, riposo in te.
Oggi c’è il sole e il giorno è lieve,
sogno la primavera che trovo nei tuoi occhi di vita.
Non ho più paura dell’uomo nero,
ho imparato ad accendere la luce,
senza la chimica risorgo come l’araba fenice.
Le lacrime perse per strade
hanno levigato la mia anima d’uomo.
La strada non è piana,
ma se pensi al plurale
i piedi non dolgono
e si godono la carezza del sandalo.
Come un giocatore
nero rosso non importa,
una volta va e una viene
gioco tutto sulle mie emozioni,
non servono dottori,
basta ascoltare il mare
basta osservarti nella notte.


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