L'Uomo

domenica 1 novembre 2015

I NOVEMBRE



C’è un’altra data appesa nel cuore,
come una lama tagliente del destino sadico,
che dopo aver mostrato l’odoroso fiore
a volte svela le spine.
Primo novembre il giorno senza ritorno,
quella speranza moriva in un mattino romano,
un banale giorno colorato di rosso sul calendario,
come tanti altri.
Sapevo che non avresti mai accarezzato il mio volo
ma in fondo ci speravo di trovarti una sera
lungo la via che percuote il quotidiano,
con un sorriso di circostanza
e parole che forse non avrei mai ascoltato.
Però saperti lì appoggiato ad un portone
con la gazzetta sotto braccio,
aveva qualcosa di speciale.
l’uomo che scrive lascia le parole al poeta
che trova garbo nel vestire un dolore,
respirando silenzio ho imparato a viverlo.
Un nonno premuroso ha preso le mie mani
e mi ha insegnato a disegnare aquiloni
ad ascoltare il profumo delle rose
ad essere attento al respiro del mare.
Aveva ragione
la vita si svela proprio là dove sembra che non ci sia,
se tendi il cuore e accordi l’anima
senti la sinfonia degli angeli.
I crampi allo stomaco per la fame
sono ricordi che velano gli occhi,
i libri abbandonati sono stati un occasione persa,
ma tu non avevi progetti per me,
ero un semplice errore di percorso
e il mio cuore non hai mai voluto ascoltarlo.
Ho liberato il 19 marzo,
ora libero il 01 novembre
mi sento meglio,
anche se poeta e uomo
nel tuo ricordo affilano le armi.
Rabbia e  dolcezza, 
lacrime e sorrisi amari,
mi hai negato l’affetto
ma non la vita.  

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