L'Uomo

giovedì 22 dicembre 2016

UNA GHIRLANDA DI STELLE




Stasera finalmente l’umidità smette di abbracciare le ossa,
in fondo l’età non è solo un numero.
La luna è assente, il tepore di una stufa ha il sapore della vittoria.
Così scrivo a te Babbo Natale,  come facevo da bambino,
tranquillo non voglio niente, scrivo come se scrivessi ad un amico.
Forse l’unica cosa che vorrei è sentirmi più sereno,
sì lo so, come padre premuroso, mi diresti dipende da te,
ma tu sai che oggi come oggi non è facile,
viaggiano tutti senza la luce del cuore
e si fatica a trovare anche un sorriso.
Tu pensa piuttosto all’amore mio,
portale una ghirlanda di stelle e una rosa al centro,
portale sempre una luce di speranza.
Mi sento un po’ egoista, ma ora voglio pensare a me,
troppo spesso si pensa altri   dimenticandosi di se.
Quest’anno comunque mi hai fatto un gran regalo,
una firma importante, il mio libro, le mie emozioni stampate,
poco importa se passa inosservato,
poco importa se la gente con la lingua è brava
ma con i fatti un po’ meno, 
quando hai bisogno di un cerino non trovi mai nessuno,
pensiero banale ma pur vero, ormai ho fatto il callo,
si sorride davanti e si accoltella di dietro,
sai in fondo non è una leggenda metropolitana.
E’ vero quest’anno ti sei preso un po’ di salute
ma tranquillo sono gagliardo non smetto mai di lottare
tutt’ al più mi fermo, respiro e riparto.
Mi basta stringere l’amore mio
gran bella cosa l’amare e essere amati.
Sai, se mi guardo attorno
mi accorgo che l’orologio gira al contrario,
troppa gente che soffre
ma sai, finché comanda l’uomo e non il cuore
sarà difficile, non resta che una preghiera.
Ora ti saluto, con un abbraccio,
magari arriva la neve,
intanto l’apprendista poeta
continua a rubare parole per vestire emozioni.

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