L'Uomo

domenica 19 novembre 2017

LA BALLATA DEL BRIVIDO


Forse sto invecchiando,
ma non ho più pazienza
verso l'arroganza dei tuttologi che incontro sul mio cammino.
Forse sto invecchiando
non vado fiero di una bestemmia che tiro giù improvvisa,
il buon Dio non c'entra con la mia miseria umana.
Se lo faccio è perché in fondo,
la misura è colma e la stanchezza,
non solo fisica,  rapisce il senno dei neuroni.
Forse sto invecchiando,
faccio fatica a indossare realtà
che ormai non mi appartengono più.
e con dolore devono essere vissute
perché la vita a volte non da scelte.
A volte mi sento globulo bianco
in un mondo corrotto marcio
che come serpe non sa sorridere ai fiori.
Forse sto invecchiando,
ma penso sia necessario tracciare una linea,
trovare le forze, il coraggio per farlo
provare ad andare oltre,
anche se il traguardo cinquanta non è poi così lontano.
Forse sto invecchiando,
ma non ce la faccio più a sopportare anche il peso degli altri.
Forse sto invecchiando
anche perché, non so il motivo per cui scrivo,
forse per dimenticarmi degli infami, dei perdenti,
di chi non mette mai il cuore nelle cose che fa.
E penso a Noi,
ci siamo fermati qua,
dove la sabbia finisce
e i sassi maltrattano i piedi,
abbiamo lasciato che la vita
racchiusa in una malinconia scorresse via.
Noi quasi a cercare come disperati la felicità,
che pensi al di là dell'orizzonte,
in realtà si nasconde nell'emozione di una carezza
nella gioia del tempo condiviso.
Ci siamo amati e lo faremo sino a quando
la notte non rapirà i nostri occhi
le braccia saranno piumate
il profumo di salsedine danzerà sospinto dal respiro delle nuvole.
La vita che vorremmo ce la prenderemo,  
saremo acrobati sulla miseria umana.
La vita che vorremmo la beviamo in un fiato.

Oggi libero versi per abbracciarti e per portarti via.

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