Cammino
piano sfiorando i davanzali del passato
a volte
piango di nascosto, solo la notte mi è testimone
ho
attraversato le dune del tempo senza stancarmi mai
senza
pensare al dolore, con la speranza di rubare i colori
ai pittori
anonimi che si incontrano per strada
che in
silenzio in cambio di pochi spiccioli
ti sanno
regalare un attimo di eternità.
La penna ha
finito il refill,
l’oca
dispettosa non restituisce la piuma,
il calamaio,
caldo nido di un ragno dispettoso,
eppure la
poesia mi accarezza il viso
quando gli
occhi incontrano la pioggia di un momento.
oppure
quando ascolto i barboni alla stazione,
lì osservo
nella loro immensa dignità,
siamo tutti
senza patria cambia solo la fortuna di un attimo.
La poesia mi
accarezza il viso
semplicemente
quando ti respiro.
Cammino
piano tra i germogli che si apprestano a diventare fiori
incontro le
tue labbra, incontro la tua pelle
potrei
scriverti mille versi d’amore
ma
l’emozione è tanta,
rubo canzoni
alla radio.
Mi sto
riappropriando della mia vita
sapore
antico di libertà
piccoli
scampoli di serenità
dal dolore è
rinato un uomo,
ci sei tu,
il nostro amore
i nostri
desideri i nostri sogni,
non ci
accorgiamo del tempo che passa
perché amore
scandisce piano il tempo
per non
disturbare.
Poi ci sei
tu, la mia vita.
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