Quel
cassetto,
che spesso
ho finto di non vedere
è tempo di
aprire
come tornano
al mare i gabbiani.
Non ho mai
avuto il coraggio,
non volevo
sentire l’urlo della spada
che
infierisce in un dolore di una vita.
Più la mano
si avvicinava,
più tornavo
bambino,
e mi sono
trovato con i calzoni corti,
i sandaletti
di una volta e la frangetta che non ho mai amato.
Scoprire che
anche tu sei stata felice
leggerti
nelle foto in bianco e nero
leggerti la
leggerezza di una piuma.
Improvviso
l’orologio muto e dimenticato
Inizia la
sua danza,
tic tac, tic tac, tic tac, tic tac
come una
nenia leggera
che apre il
cuore e scioglie il pianto.
Improvviso
il vento schiaffeggia il vetro,
mi ritrovo
nella penombra e nel silenzio,
sono orfano
che cerca il suo passato
sono orfano
che cerca il bambino che non è mai stato.
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