Vorrei
appoggiare questi pensieri pesanti
sul sottile
filo che parte da un silente fiume
e sale senza
fretta al cielo.
Seduto tra fili
erba
nascondo gli
specchi,
oggi l’anima
riottosa non si sente bella.
Dimentico a
volte
quanto dura sia
la vita,
provvede lei a
ricordarmela
con sferzate di
temporali improvvisi
dietro sospiri
di bonaccia.
Mi ubriaco di
una felicità rara
che spesso
sbaglia viso da accarezzare.
Apro l'anima
che ringhia rabbiosa,
vuole adagiarsi
nel tepore del silenzio,
il destino può
attendere.
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