L'Uomo

mercoledì 8 giugno 2011

LA CAREZZA DI UN ANGELO

A volte
vorrei finire la mia corsa
qui, folgorato da un tramonto
ritrovandosi cielo,

ho bisogno di quiete,
di due occhi
che in silenzio
mi chiedono un bacio,

di una mano
che lieve mi accarezzi la testa
di un respiro
che sappia darmi forza.

Ritornano alla mente
quei pomeriggi d’estate
appoggiato ad un albero
lontano il mondo

e una stanza assolata
al centro un tappeto
l’assenza
mi ha reso quercia,

qualche ramo
si spezza
ma le radici
abbracciano la terra con forza,
l’assenza
mi ha reso quercia
tra le mie fronde ascolterai
sempre
il fruscio di un emozione

l’assenza
mi ha reso vento
ad accompagnare il volo delle farfalla
incantato dai colori delle ali.

Ho bisogno di quiete
di una carezza dell’infinito
di una carezza di un angelo
che sappia disegnare sul mio viso un sorriso.

Non puoi abbandonarmi
cogli l'essenza nuova che la vita porta
sulle mie labbra
abbracciami e non stancarti mai

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