Vorrei
che mi prendessi le
mani
in questi giorni
che mi sento come una
ninfea
sperduta
nell’immenso stagno
della vita,
lontano il mare,
lontano il cielo,
flutto delicato
accarezzando
i fiori dei pioppi.
Vorrei
che mi prendessi le
mani
in questi giorni
che mi sento angelo
perduto senza ali
abbandonato nel
fragore del mondo
lungo le strade
abitate dal tutto e niente,
vuote di sentimenti,
solo frenesia.
Vorrei
che mi prendessi le
mani
in questi giorni
mi indicassi la via
che porta al giorno nuovo,
per poter albeggiare
con il canto della natura.
Vorrei
che mi prendessi le
mani
in questi giorni.
mi sussurrassi
pensieri dolci
vorrei che mi
accarezzassi il cuore,
io di parole ne ho sprecate molte per te.
Rimango come i poeti
sospesi al tramonto in
emozione illuminata
dal quasi abbraccio
del sole con la luna.
Rimango come i poeti
che ardono d’amore
per ritrovarsi nelle
stanze vuote del pensiero,
ma anche lì bravi a
trovare un emozione.
Vivo in un fremito
questo mio tumultuoso
presente
mi incammino, lascio liberi i pensieri
incontro ai gabbiani.
Mi perdo là,
dove il tramonto
porge la sera
e tutto tace.
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