L'Uomo

sabato 12 maggio 2012

VORREI CHE MI PRENDESSI LE MANI


Vorrei
che mi prendessi le mani
in questi giorni
che mi sento come una ninfea
sperduta
nell’immenso stagno della vita,
lontano il mare, lontano il cielo,
flutto delicato accarezzando
i fiori dei pioppi.
Vorrei
che mi prendessi le mani
in questi giorni
che mi sento angelo perduto senza ali
abbandonato nel fragore del mondo
lungo le strade abitate dal tutto e niente,
vuote di sentimenti, solo frenesia.
Vorrei
che mi prendessi le mani
in questi giorni
mi indicassi la via che porta al giorno nuovo,
per poter albeggiare con il canto della natura.
Vorrei
che mi prendessi le mani
in questi giorni.
mi sussurrassi pensieri dolci
vorrei che mi accarezzassi il cuore,
io di parole  ne ho sprecate molte per te.
Rimango come i poeti
sospesi al tramonto in emozione illuminata
dal quasi abbraccio del sole con la luna.
Rimango come i poeti
che ardono d’amore
per ritrovarsi nelle stanze vuote del pensiero,
ma anche lì bravi a trovare un emozione.
Vivo in un fremito
questo mio tumultuoso presente
mi incammino,  lascio liberi i pensieri
incontro ai gabbiani.
Mi perdo là,
dove il tramonto porge la sera
e tutto tace.

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