L'Uomo

lunedì 25 giugno 2012

LA CANZONE DEL CAVALIERE PERDUTO


Questa è la canzone del cavaliere perduto
che vaga lungo le vie senza nome
dove la poesia non può abitare
quando in un respiro si nega la vita.
Il cavaliere e la sua lupa
a volte occhi di sole
a volte occhi di notte
cercando una paglia
per sentirsi meno solo
semplicemente chiedendola.
Quei fantasmi che rubano sogni
imbrattano l’anima
solo con buco tutto si placa
in un gioco continuo
chiamato roulette russa
nei giorni disegnati dal destino.
Ciao Simone
ora ricomincia a correre
come facevamo da ragazzi
i sassi della pineta non facevano male
sulle ginocchia giovani
perchè c’era il mare
perchè c’era il cielo azzurro della gioventù.
Corri Simone senza stancarti
là la vita è leggera
puoi sentire ancora
il sapore della cannella nello spiazzo.
Ogni tanto fermati
disegna con le stelle i tuoi sogni
sarà come continuare a parlarci.

 Non è mai facile scrivere in memoria di qualcuno, soprattutto se è qualcuno che con te ha condiviso una piccola parte della gioventù, ho cercato di tracciare un ritratto senza giudicare, condannare, come il suo sorriso che è comunque un raggio di sole.





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