L'Uomo

venerdì 21 settembre 2012

IL POETA MALATO D'AMORE


Il poeta malato d’amore
giace stanco
sui binari senza tempo della malinconia,
come i treni abbandonati nelle terre di nessuno.
Aspetta stremato il battito d’ali di un’emozione,
il cuore è fermo,
oscurato dalle nuvole che vanno e vengono
giocano a nascondino,  illudono,  irridono la luce.
Resta spento
il poeta malato d’amore alla frontiera del tempo,
lasciatelo  li nella lande dimenticate dal sentimento,
sfiorato dalle labbra di mare,
attende la pioggia purificatrice
quella che asciuga le ferite
ti toglie le lacrime dagli occhi.
lasciatelo li a braccia aperte
ad aspettare la luna per confessare un peccato,
mentre aspetta il sole
che sale dal mare e faccia luce nel cuore.
E’ quasi autunno
a volte sembra quasi sempre autunno,
e il poeta malato d’amore
va per castagne, sarà come cercare se stesso
tra il giallo delle foglie e quell’aria frizzantina
che pizzica la barba incolta.
Il poeta malato d’amore è stanco
Riposa, non lo disturbate,
attendete il mattino
lo ritroverete con un sorriso e una rosa in mano. 

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