L'Uomo

venerdì 12 ottobre 2012

UNA ROSA SULL'AURORA


Vorrei essere respiro di vento
per riposare sui tuoi seni
sfiorati dalla penombra di una notte uggiosa,
danzare leggero con i tuoi sospiri
che nascono da sogni sereni.
Vorrei essere la camicia che al mattino indossi
per essere sempre con te e accompagnarti in silenzio,
in silenzio liberare la mente da certi demoni,
per vederti sempre sorridere.
Non ho la bacchetta magica
non ho l'arroganza di farmi dottore dei mali dell'anima
avere sempre una cura,
avrei solo da offrire un fiore innaffiato di mare
per regalare un sorriso,
avrei solo da regalare un momento per cantare alla luna senza stancarsi
trovarsi poi vivi tra le carezze delle stelle.
Ricorda
scrivo e vivo sempre con il cuore e l'anima,
mai con la mente.
Vorrei essere lì con te,
per soffiare via la malinconia,
dopo un giorno disperato,
rendere il tuo sonno leggero.
Ascolta il consiglio di un poeta vagabondo,
non fuggire mai da una carezza.
So bene che non ci saranno pagine per noi,
racchusi nei ruoli del destino
che anche se vanno stretti
si accettano,
magari alle volte
fuggendo per un momento
assaporando scampoli di finta felicità
che tornano dal passato ma sono senza futuro
per tornare poi  
tra le mura della quotidianità.
Alzo gli occhi e mi allontano da te
mi fai più male che bene
mentre mi accorgo di un’anima nuova
sensazione strana di qualcosa che scorre veloce.
Ora vorrei andare lontano da questa realtà,
ma ho le scarpe rotte,
potrei andare scalzo
ma sul cammino trovo frammenti di sogni
in cui neanche il mio viso si specchia più,
sto fermo e guardo il mare.
Aspetto il bacio dell'aurora e una nuova essenza
lo so sta arrivando.

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