L'Uomo

sabato 2 febbraio 2013

POETA MALATO DI VITA


Riposo affranto,
nel silenzio del duomo
ai piedi della croce,
perso tra gli affreschi delle emozioni,
mille domande scuotono il cuore
che sembra perso
sul bagnasciuga della vita
e cerca frammenti di se in una preghiera.
Silenzio di una città vestita d’inverno,
le auto vanno e vengono
si perdono nella notte,
come i miei pensieri
accarezzati da una leggera brezza primaverile,
bramo il silenzio di una stanza di albergo
per mettere in ordine nell'anima,
per spolverare emozioni
che a volte latitano
nel silenzio dei mattini di gennaio.
Non è mai facile
per i poeti malati di vita
cogliere l'attimo,
si scivola tra i marciapiedi bagnati di brina,
si coglie il sussurro di un’emozione
tra le rose dimenticate nei giardini spogli che chiamano colore.
Pensieri sparsi in una notte anonima,
mi sono fermato ad aspettare il mattino,
timida carezza di luce
coccola sulla malinconia di sempre.
osservatore del timido risveglio delle cose,
tutto cambia nella frazione di un momento,
come goccia di rugiada
scivola sui vetri malati di umidità.
carezza dell'acqua sembra ridarmi la mia dimensione d’uomo.
Apro la porta,
comincio un nuovo giorno,
in fondo non solo un poeta
sono anche altro.


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