L'Uomo

martedì 22 gennaio 2013

L'AMORE


All’improvviso, dal cielo nero di gennaio
una carezza d’azzurro,
la montagna scopre la neve allo sguardo stanco.
Ricordi di bambino che tornano lievi,
rumori lontani
mentre cerchi una speranza nuova,
più la cerchi
più il cielo si fa azzurro
arriverai al mare,
le conchiglie i balocchi di ieri.
Ti accorgi che per vivere il presente
devi far sopravvivere lo spirito bambino;
solo se ritrovi
l’innocenza di quello sguardo,
la vita non è poi
l’abbraccio con l’ignoto.
Ora i pensieri vagano
cercando un sospiro d’amore,
che a volte sembra vicino
quasi da poterlo sfiorare,
ma dispettoso come una farfalla
sembra cercare nuovi fiori.
Noi viviamo d’amore,
sincero unico irresponsabile,
amore che cerca le nostre emozioni,
noi troppo abituati a piangere
a pensare che in fondo poi
l’arcobaleno dopo la tempesta
sia solo un disegno astratto,
che non possa accarezzare il cuore,
ci si accontenta, come passeri,
di briciole dimenticate
da tovaglie rovesciate al tempo;
ci si accontenta, di piccoli rigagnoli,
per sentire la carezza d’acqua
e non ci accorgiamo
che dopo le fronde troppo alte
c’è il fiume che porta al mare,
ma è un battito d’ala arrivarvi.
Ieri la vita mi ha fiaccato,
ho riposato cercando una carezza antica,
mi ritrovo oggi ardente d’amore.

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