L'Uomo

venerdì 16 agosto 2013

LA BARCA

La barca,
che d'improvviso abbraccia la bassa marea,
resta in secca
maledice le notti passate senza guardare la vanitosa luna.
Non resta che piegare le vele,
aspettare il tempo migliore,
ascoltando il respiro dei granelli di sabbia
che si rincorrono tra ciottoli piccoli e grandi.
La vita è così, finita un’esperienza ne comincia un altra,
svanito un sogno cerca già
un cuore dove abitare un’anima dove specchiarsi.
A volte si resta come la barca in secca,
passeranno giorni prima di viaggiare in mare aperto,
ora il tempo si ferma e danza con la notte dei tempi.
Io sono così
due dita di buon vino
e brindo comunque alla vita.
Non mi preoccupo di domani,
c’è una notte da amare
un’essenza da vivere.
Poi sarà l’aurora
Un altro colore
Un altro senso
E il continuo cercare di te
Se tu sapessi la pace
che porti sulle lande desolate
di un’anima sempre in battaglia,
quella carezza di tempo che quieta l’inquietudine,
non posso far altro che cercarti senza stancarmi
tu che sai leggere i miei respiri
e mi burli sotto il campanile del piccolo paese di periferia.
Magari arriverà la pioggia improvvisa.
Magari avremmo la sabbia nella scarpe.
La luce dei tuoi occhi
mi basta 

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