L'Uomo

domenica 15 settembre 2013

UNA DANZA DI GABBIANO

Il gabbiano danza nei mattini di pioggia,
riposa sulle balaustre dei pescherecci fermi
che aprono al cuore la via del cielo.
Aspetta leggero
che la tempesta plachi il suo ardire
liberando in cielo l’arcobaleno.
I colori come gradini,
per scivolare verso la finestra dei tuoi sogni.
In silenzio, con la luce delle stelle tra le ali,
al ritmo del suo respiro,
danza nel tuo dormire
lottando con i demoni dell’ansia del vivere della tua anima.
Il poeta e la sua anima di gabbiano,
vive per il senso dei fiori dei tuoi occhi
tu che sai sorridere ancora
in una realtà in bianco e nero,
tu terra d’approdo
per l’inquietudine senza tempo
dove il seme si fa frutto.
Tu non lo sai,
sei la farina  migliore del pane dei viandanti
tu non lo sai
le tue labbra hanno l’umido dell’erba di certi mattini
il sapore buono dei frutti vestiti d’estate.
Io danzo tra cielo e mare,
riposo disegnando vita
sulle finestre bagnate di pioggia,
aspetto l’arcobaleno per poterti sfiorare.
Sul tuo cuscino lascio una piuma
che ha raccontato mille emozioni
intengendosi nel calamaio del cuore
che vuole incontrare ora
la tua essenza d’oriente.
Io danzo tra cielo e mare,
riposo disegnando vita
sulle finestre bagnate di pioggia,
aspetto l’arcobaleno
per capire che non ci sei più.
La vita andrà avanti,
tra schizzi di mare e ricordi;
la vita andrà avanti
il suo volo, una danza di gabbiano.

Foto :Giovanna Del Prete

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