L'Uomo

martedì 29 ottobre 2013

I MERCANTI DI ANIME

Guardo il mare,
quella linea dell’orizzonte,
dietro villaggi spogli
persi tra le dune sabbiose.
A questo mare
ho affidato i miei primi sospiri d’amore,
a lui vorrei affidare i miei sogni di domani.
Affido la vita
ai mercanti di anime,
dicono che attraversando le onde
posso cominciare a vivere.
Ho poco, tutto quello ho
lo affido a loro
certo di ascoltare il rumore dell’acqua corrente
certo di dormire senza vedere le stelle.
Ho sempre sentito raccontare,
disegni di serenità oltre la linea dell’orizzonte,
forse non mi dovrei fidare,
dovrei capire,  ascoltare,
ma non ho tempo.
La fame mangia le emozioni,
così una notte parto,
siamo tanti, tutti armati di speranza.
Tutti  
sognando un’alba di vita nuova.
La barca prende acqua,
nessuno mi tende la mano,
abbraccio la notte in silenzio.
Cercavo la pace terrena,
quella di certi giorni sereni
ho trovato quella del cielo
dimenticato ora in un pezzo di terra
senza nome, senza pace.
I mercanti di anime sorridono
a loro non interessava la mia vita,
contava solo quel poco che avevo.
Sono morto a Lampedusa,
non sapevo esistesse.

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