L'Uomo

domenica 4 maggio 2014

IN PUNTA DI PIEDI

Ascolto la pioggia,
appoggiato sulla balaustra dell'anima,
pensieri fuggenti tra le rose bagnate.
Apro le mani,
stese fuori dalla finestra,
danzano un valzer le gocce sul mio palmo,
un giro di valzer sulle essenze che non ci sono.
Magari capita che mi stavi pensando,
sorrido solo a pensarlo,
tu che mi pensi,
ma dai.
Aspetto il tramonto
il suo silenzio tra le nuvole,
forse sei già andata,
forse non sei mai arrivata.
Mentre la sera scivola leggera
tra le rughe di un viso segnato dal tempo,
mi ritrovo ostinatamente a pensarti
eco dell’assenza si perde lontano.
Rimango in silenzio mentre il cielo è con me,
ferma la pioggia,
vuole ascoltare la malinconia di una sera,
poi quando prendo fiato,
libera le nuvole quasi a volermi ripulire.
Con il sorriso di una luna fuggente,
mi porge una stella, prima che il temporale
di nuovo spenga le luci del cielo.
Rimane un pensiero dolce per la notte
nella mia inquietudine.
Sorrido comunque alla vita,
giusto il tempo
di lavarsi le mani  con acqua fredda
lasciando che si asciugano da sole.
Mi metto in punta di piedi,
e guardo oltre.

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