L'Uomo

sabato 4 luglio 2015

LA LAVANDA CHE ONDEGGIA


Scruto l'orizzonte,
in questa afosa sera di luglio
che affossa i pensieri,
anche più belli.
Mi lascio accarezzare dal girasole
che lento si apre alla vita,
come il cuore con te amore mio.
Capita di sentirsi
come un pesce d'acqua dolce abbandonato al mare,
faccio fatica anche a respirare
dove non c'è amore per le cose che si fanno.
Non posso farci niente,
devo solo essere paziente e forte,
forse imparare ad indossare una maschera
che strappo la sera perché
non ha i colori della mia anima.
Respiri lievi tra la lavanda che ondeggia,
respiri forti,
prendo la via che porta al mare
seminando il mio inquieto male di vivere,
la sabbia ancora calda
trasuda di sogni che corrono sul bagnasciuga.
Mi fermo,
accendo il mio sigaro
mi appoggio e scivolo lento
sul dorso di una barca rovesciata,
a te do la mia vita,
il mio cuore,
il mio domani
con te  mi ritrovo
mi perdo e mi ritrovo,
Respiro forte,
fanculo voi e il vostro mondo di merda,
sorrido aspettando la sera
e la luce delle stelle nei tuoi occhi.

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