L'Uomo

martedì 22 settembre 2015

PETER PAN


Ho atteso a lungo questo giorno,
forse un nuovo 19 marzo,
forse un giorno di liberazione.
Scoprire la parte nascosta della mia luna,
farti una fotografia,  
guardarti negli occhi
metterti nel baule dei ricordi,
tra le cose che prendono polvere,
i ricordi che bussano nelle sere d’inverno del cuore
ma non possono far più male
perché non sono.
Sereno ho asciugato una lacrima
ho fatto pace con me stesso,
placato il senso di inquietudine,
ho aperto le ali per volare dal mio amore,
nascondermi dentro la sua anima.
Ora tu hai un volto,
un nome, una storia,
fortuna non averti mai incontrato,
tu sospeso come libellula senza amore,
non avresti mai capito il mio vivere da peter pan,
no non avresti mai capito il mio parlare d'amore.
Resto cosi tra mille pensieri
affidati al cielo di oggi,
posso chiudere gli occhi
non sentire più la tua presenza ingombrante,
hai seguito il tuo estro
giusto o sbagliato che sia,
solo il sangue ci accomuna
niente più.
Io sono io
ora mi basta
mentre tu scivoli via leggero
con il fumo di questa sigaretta,
tossisco, non fa per me.

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