L'Uomo

sabato 12 dicembre 2015

MATTINO DI DICEMBRE



Il silenzio dei mattini nebbiosi di dicembre,
avvolge il respiro che si fa orma nel freddo del mattino.
Gioco con la brina rubandola ad un fiore
pensando a Noi che ci lasciamo per ritrovarci la sera
sul filo forte delle emozioni che vivono di rugiada
e giocano con le stelle nelle notte
quando il cielo annuncia il gelo.
Noi che al mattino
chiuso il paltò,  affrontiamo la vita
certi che i lividi non sono finiti,
ma la magia delle mani
trasforma in carezze da vivere in un respiro.
Viviamo tempi avari di poesia,  
spandendo nebbia vietano sogni,
ci vogliono contenitori di pelle ossa carne,
semplicemente vuoti.
Questa è la fatica del vivere
sospesi tra la lama del nulla e la gioia dell'amare.
Noi,  alla fine siamo sempre qua
in un fazzoletto di luce ci bastano gli occhi.
Affretto il passo, copro bene la gola,
tra questi muri mi sento a volte perduto,

poi penso a te.

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