L'Uomo

sabato 11 giugno 2016

QUESTI GIORNI DI GIUGNO



Questi di giorni di giugno,
in cui la morte ha lasciato candele nere
lungo l’argine del nostro vivere.
Ah la vita
come pietre che puoi mettere in fila
destinazione il cielo,
che possono crollare all’improvviso
oppure restare in bilico per anni,
tu non sai quando la lancetta del tempo
dice che è finita e non ti dà il tempo di fare una valigia.
A volte si resta sospesi
nel limbo della malinconia,
come un fiore con la corolla sgualcita.
vorrei prendere un caffè con la mia inquietudine,
vorrei poterla guardare negli occhi
scrutargli l’anima per non trovare mai
risposte alle troppe domande.
Sai che passerà
ma il transitare fa male
in questo vivere.
Solo la gioia del nostro amarci mi salva,
troppe manichini nel quotidiano
vestiti di finta rispettabilità,
per loro tu sei niente
e la loro mano cerca di soffocare
il respiro del tuo essere uomo.
Non sono un maestro
non ho nulla da insegnare,
tanto dolore vestito di parole
per farlo sentire leggero.
Sono un giocoliere delle parole,
per te amore mio
giochi di luce e tramonti
sospiri alla luna.
Forse pioverà
mentre in questi giorni di giugno
ritrovo le candele nere
di ricordi dolorosi,
basta alzare gli occhi al cielo
per sentirsi meno soli,

basta abbracciarti per sentirmi vivo.

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