L'Uomo

martedì 4 ottobre 2016

SIAMO NOI



Sono io,
il poeta maledetto,
la barba lunga arruffata
quasi a darmi un’aria bohemien,
ma gli anni poi non li cancelli.
Sono io,
quello disperato
senza una patria, 
solo un tetto di stelle.
Sono io,
quello senza padre e senza madre
orfano nel tempio dei sentimenti.
Sono io,  
quello che resta la notte a pensare,
rapito dal suono del silenzio
che danza come tamburo nelle viscere.
Sono io,
quello che ti attende agli angoli del mondo
per sentirmi amato;
solo tu sai amarmi per quello che sono,
solo tu sai coltivare le rose nel deserto della mia anima,
solo tu sai disegnarmi un sorriso sul viso.
Sono tutti pieni di parole,
sono tutti giudici senza tribunali,
sono tutti dottori per la cura dei mali. 
Sposto il panama mentre ti abbraccio,
le tue labbra come pesca da gustare
con il sugo che scende nell’orlo della camicia
bagnando il mio petto.
Tu sei  mare che arriva improvviso,
scivoli leggera rapita da un alito di vento
non ho più ali, ma abbiamo ali,

sono io, no siamo noi.


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