Mi ricordo come se
fosse adesso
le vetrate assolate
delle elementari
questa data, un
giorno importante
tutti indaffarati ed
io ad immaginare un ipotetico papà
Le case vestite a
festa,
ed io chiuso nel
silenzio assordante della mia cameretta,
ricordo le lacrime di
nascosto all'uscita di scuola
quando gli altri
spesso avevano qualcuno a cui andare incontro
ed io avevo solo la
strada polverosa.
Sono passati anni ma il
dolore e' lo stesso
per una carezza
negata o un sorriso dimenticato,
si anche adesso che
ormai sono un uomo,
non mi consola una
pietra bianca
dove sfogare in
silenzio il mio dolore,
dove guardarti negli
occhi in una foto sbiadita
e trasmetterti tutto
il male che mi hai fatto.
Il mare
da lontano porta un
onda
che rapisce un sospiro;
guardami chi sono,
sono diventato un
uomo anche senza di te.
Vorrei capire il
senso di una scelta
la ragione di un
abbondono,
io
che a volte mi sento
figlio di una scopata di fine estate
io
che sono sempre stato
solo,
mia madre troppo
impegnata al lavoro,
io cresciuto dalla
vita con gli schiaffi e le gioie.
Eppure ci sono, vivo,
fremo, pulso
forse un sorriso non
avrebbe mai fatto male.
Almeno spero che da
lassù
o in qualsiasi altro
posto dove tu sei,
almeno spero che per
una volta mi penserai
e veglierai in
silenzio sul mio cammino.
E' troppo chiamarti
padre
forse io sono troppo
figlio per esserlo.
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