L'Uomo

venerdì 17 marzo 2017

19 MARZO


Mi ricordo come se fosse adesso
le vetrate assolate delle elementari
questa data, un giorno importante
tutti indaffarati ed io ad immaginare un ipotetico papà
Le case vestite a festa,
ed io chiuso nel silenzio assordante della mia cameretta,
ricordo le lacrime di nascosto all'uscita di scuola
quando gli altri spesso avevano qualcuno a cui andare incontro
ed io avevo solo la strada polverosa.
Sono passati anni ma il dolore e' lo stesso
per una carezza negata o un sorriso dimenticato,
si anche adesso che ormai sono un uomo,
non mi consola una pietra bianca
dove sfogare in silenzio il mio dolore,
dove guardarti negli occhi in una foto sbiadita
e trasmetterti tutto il male che mi hai fatto.
Il mare
da lontano porta un onda
 che rapisce un sospiro;
guardami chi sono,
sono diventato un uomo anche senza di te.
Vorrei capire il senso di una scelta
la ragione di un abbondono,
io
che a volte mi sento figlio di una scopata di fine estate
io
che sono sempre stato solo,
mia madre troppo impegnata al lavoro,
io cresciuto dalla vita con gli schiaffi e le gioie.
Eppure ci sono, vivo, fremo, pulso
forse un sorriso non avrebbe mai fatto male.
Almeno spero che da lassù
o in qualsiasi altro posto dove tu sei,
almeno spero che per una volta mi penserai
e veglierai in silenzio sul mio cammino.
E' troppo chiamarti padre

forse io sono troppo figlio per esserlo.

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