La vita non ha forma,
è un cammino su un percorso indefinito,
per qualcuno il binario è tracciato,
per altri sei tu che lasci la tua scia
con la danza della polvere dei tuoi piedi.
A volte si attraversano deserti
per poi abbracciare le colline,
il cammino non è dei più facili.
Ho attraversato quello dell’infanzia,
quello in cui mi miei genitori avevano le
mani vuote
l’acqua la portavano gabbiani improvvisi.
Ho attraversato quello dell’infanzia
dove la solitudine è diventata amica e mi ha
reso uomo.
Nulla è stato semplice,
ma quando ti costruisci la vita pezzo su
pezzo
levigando il legno del destino,
sei felice.
Quando hai finito il lavoro, è un attimo
perché un altro pezzo ti aspetta.
Ora il deserto finale, quello del non ritorno
quello che mi apre la strada verso la mezza via.
Sento i vetri tagliare la pelle,
sento l’anima urlare di dolore,
sento il cuore rallentare il suo ticchettio.
So che ce la farò, ci sei tu.
La speranza si fa memoria canterina,
non so dirti dove quando
ma vedrai che cambierà
sussurrava l’uomo inquieto,
lui si è fermato in un albergo di periferia
io no indosso la tua passione.
Onirico pensiero scivola leggero,
sta arrivando il nostro tempo
ne sono certo.
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