L'Uomo

venerdì 25 marzo 2016

LE MELODIE DEGLI ANGELI



Riposo sotto l’olivo,
saccheggiato dai farisei della domenica delle palme,
mentre sul Golgota del destino 
la Croce ricorda 
quanto male ci sia in questo tempo di pace
popolato dai mercanti di parole.
Vivo momenti duri
ma penso ad essi come al tempo della semina.
Arare la terra è fatica, prepararla per i semi,
è lavoro che segna le mani,
è sudore, è una ferita che ti urla dentro;
come lavorare sull’anima
tessendo trame di luce litigando con la notte.
Arriva poi il tempo del raccolto e quel senso d’infinito,
la fatica si scioglie in un respiro.
Per il tempo che verrà scelgo te,
landa lussureggiante nel buio della tenebra del nostro quotidiano;
in te mi fondo e divento indaco per gli occhi ciechi del mondo.
Per il tempo che verrà scelgo te,
non ho fiori rari, prestigiosi diademi,
ho solo il cuore e questa vita e tutto l'amore che ho di dentro.
Respiro sotto l’olivo
mentre teneri boccioli solleticano i pensieri,
la fatica del vivere sembra rallentare
e il peso si fa lieve.
Nuvole dispettose stanno arrivando dal mare,
spengo la luce del cuore e mi stringo forte a te.
Odorosi di passione vibriamo
come violini degli angeli

che possono solo suonare dolci melodie. 

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