Non ho più voglia
di essere pellegrino senza scarpe
lungo le strade di questo mondo.
Non ho più voglia
di tutto ciarlare senza amore
della gente che non si ricorda più
il profumo selvatico delle margherite.
Non ci ricordiamo mai
che troppo spesso i soldati restano soli a combattere la
guerra.
Troppi generali di latta, rari leader.
Chi combatte in fondo non si duole poi tanto,
segue l'impeto della sua passione,
insegue i suoi sogni,
traccia ben marcato il suo destino.
Verrà il giorno in cui capiremo tutta la pena di questo
vivere,
una nuvola si farà mano di madre
dolce ci accarezzerà,
sedendo su un quarto di luna
ci spiegherà queste lacrime amare,
gioie troppo fugaci.
Mi sento fiore
tra le pieghe della polvere dell'indifferenza.
Forse è ora di smettere di pensare,
ma la vita batte sempre forte
sulla finestra dell'anima e i vetri sono rigati
dalla pioggia abbracciata alla salsedine.
Saluto con la mano piano
per non fare rumore,
ti stringo forte, raccontami una favola di mare.
ti stringo forte, mentre il cielo al tramonto
si veste con la luce del temporale
che arriva sospinto dal vento d'oriente.
Danzo con te al ritmo delle saette,
un poco mi pesano quest' anni,
soprattutto mi pesa questo vivere frenetico.
Il cuore non ha un freno
basta accarezzarlo piano
lasciare che un onda bisbigli al suo orecchio,
siamo piume che danzano sospese tra un alba e un tramonto.
Mi pesa questa estate incerta,
apro l'acqua e respiro il tuo odore sulla mia pelle.
Tutto il resto in fondo e' noia (Cit. F.C.)
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